Eh sì, ci sono materiali che proprio non possono mancare nella tua cassetta degli attrezzi: i siliconi e i sigillanti sono tra questi. Fedeli alleati di muratori, artigiani e amanti del fai da te, servono per proteggere, sigillare, riempire e rendere durevoli le giunture tra materiali diversi. Ma non tutti i prodotti sono uguali: ne esistono tantissimi tipi, ognuno pensato per un uso ben preciso. Scopriamo tutti i dettagli.

Quando usare i sigillanti acetici, neutri o ad alta temperatura

I siliconi sono tra i materiali più usati per sigillare le superfici: versatili, elastici e resistenti, sono ideali per creare barriere impermeabili in diversi contesti. I siliconi acetici, per esempio, hanno un odore pungente simile all’aceto e si legano alla perfezione con vetro, ceramica e superfici lisce. Sono perfetti per sigillare sanitari e infissi interni, ma vanno evitati su cemento o metalli delicati. I siliconi neutri invece, sono più gentili: non rilasciano sostanze corrosive, si adattano anche a superfici porose o metalliche e sono ottimi per sigillature interne ed esterne. Se invece devi lavorare in ambienti dove le temperature si fanno bollenti (come stufe o impianti di riscaldamento), esistono i siliconi ad alta temperatura, che resistono fino a 300°C e più. Attenzione però: sono molto specifici e non adatti a tutti gli usi.

A cosa servono i siliconi antimuffa e per facciate

In ambienti come bagni, cucine e lavanderie l’umidità è sempre in agguato. Per questi casi, la scelta giusta sono i siliconi antimuffa: arricchiti con additivi igienizzanti, impediscono la formazione di muffe e funghi sulle giunture di box doccia, lavabi e piastrelle. Se invece devi affrontare lavori all’esterno, esistono siliconi studiati proprio per le facciate: resistenti ai raggi UV, al vento e agli sbalzi termici, garantiscono una sigillatura duratura anche in condizioni atmosferiche estreme. Sono ideali per rivestimenti ventilati, giunti strutturali e facciate continue. In questo caso, è fondamentale una posa a regola d’arte per assicurare la massima efficacia del prodotto.

Cosa sono i sigillanti poliuretanici, acrilici e ibridi

Oltre ai siliconi, esistono anche sigillanti con formulazioni diverse. I poliuretanici, per esempio, sono una scelta top per giunti di dilatazione e sigillature strutturali: aderiscono sia su superfici porose che non porose e resistono agli agenti atmosferici e alle sollecitazioni meccaniche. Richiedono un po’ di pazienza per l’asciugatura, ma la resa è super. I sigillanti acrilici, invece, sono più semplici e immediati: economici, facili da applicare e verniciabili, ideali per piccoli lavori su pareti interne e cartongesso. Hanno però una bassa elasticità e non reggono bene l’umidità.

Bituminosi e superfici difficili: soluzioni speciali per problemi tosti

Ci sono casi in cui serve un sigillante davvero “tosto”, pensato per sfide particolari. I sigillanti bituminosi, ad esempio, sono perfetti per lavori su tetti e guaine impermeabilizzanti. Sono neri, molto elastici e aderiscono bene a materiali bituminosi, ma non si adattano a tutte le superfici e vanno smaltiti con attenzione. Ogni sigillante ha una sua missione specifica, perciò è importante scegliere con criterio: considera il tipo di materiale da trattare (vetro, metallo, calcestruzzo, legno…), l’ambiente, la resistenza richiesta e l’elasticità necessaria. Non esiste un sigillante universale: esiste il prodotto giusto per ogni situazione.

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